lunedì 26 settembre 2011

Ognuno costruisce la realtà che poi subisce

© Copyright 2009 Marco Pingitore
Per citazioni: Pingitore M., 2009, Modello strategico integrato e analisi dell'azione deviante, aipsi.net
“Essere deviante” è differente da “fare il deviante”. Il primo concetto riporta ad una posizione deterministica che si ricollega alla Scuola Positiva; il secondo lascia più spazio alla possibilità di scelta di un individuo e alla maggiore possibilità di intervento e cura di un determinato disturbo psicologico. Anche a livello narrativo e suggestivo, crea molta differenza rivolgersi ad un soggetto dicendogli “Fai il deviante”, anziché “Sei deviante”. A differenza di altri approcci psicoterapici più tradizionali, lo strategico si basa essenzialmente sul presente del paziente ovvero sul problema portato in seduta. Chapman [1969] parlava di “correlazione illusoria” esprimendo il concetto secondo il quale un evento presente è spiegato ricercando la causa nel passato. Come se quello che accade oggi, fosse inesorabilmente legato a qualche fatto del passato, perdendo di vista il “qui e ora” e, soprattutto, il futuro. Se il presente è negativo, si cercheranno pezzi negativi del passato creando un link. Il comportamento di una persona depressa potrebbe essere spiegato cercando nel passato cause ed effetti del presente.
Uno dei limiti di questa modalità esplorativa e indagatrice è cercare la conferma di un'ipotesi stabilita. Se il soggetto soffre di depressione, sicuramente si sono verificati degli episodi negativi e specifici che hanno sviluppato e determinato questo status. Un altro esempio è la ricerca dell'abuso sessuale su un minore là dove esista solo un'ipotesi. Se la raccolta della testimonianza è condotta da un esperto che si pone in una condizione verificazionista è presumibilmente logico che il risultato sarà che quel bambino testimone ha sicuramente subito una violenza. Watzlawick parlava di profezie che si autodeterminano: “una profezia che si autodetermina è una supposizione o profezia che, per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l'avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria 'veridicità'” [1988].
Il modello strategico, pertanto, rivolge la sua attenzione ai significati del paziente rispetto al suo presente. Il modello strategico breve, ad esempio, non considera il passato del soggetto, ma utilizzando dei protocolli specifici creati ad hoc per ogni disturbo, interviene esclusivamente per modificare il presente e per direzionare il futuro. Il nostro modello, invece, rivolge la sua attenzione sicuramente all'hic et nunc della persona, tuttavia senza tralasciare la sua storia anche perché solo tenendo in giusta considerazione il passato si possono evitare i medesimi errori nel futuro. Finora abbiamo esplicitato che: il soggetto non subisce la realtà, ma la costruisce e ne anticipa gli eventi; è pericoloso ricercare nel passato le cause negative legate ad un evento negativo del presente, il rischio è di aumentare le probabilità che l'evento stesso possa verificarsi; la psicoterapia strategica integrata si differenzia sostanzialmente con quella breve perché concentra la sua attenzione, oltre che sul presente, anche sul passato del paziente e non utilizza protocolli specifici d'intervento. La psicoterapia strategica nasce dai contributi di illustri studiosi quali Erickson, Mead, Bateson e più in generale dalla scuola californiana di Palo Alto. Siamo negli anni 50 e 60 in cui si fondarono due centri molto importanti: il Mental Research Institute e il Brief Therapy Center in cui gli studi erano molto concentrati sulla comunicazione.
Torniamo ancora sul mio libro preferito Delitto e Castigo. Il protagonista dopo aver ucciso la vecchia usuraia, non si accorge della presenza della sorella della vittima: “A un tratto sentì che nella stanza della vecchia qualcuno stava camminando [...]. In mezzo alla stanza c'era Lizaveta, con un grosso involto tra le mani, e fissava intorpidita la sorella assassinata [...]. Raskòl'nikov non avendo pianificato due omicidi, decide all'ultimo istante di uccidere anche l'altra sorella. In pochissimi secondi effettua una cambiamento della sua costruzione primaria rispetto all'omicidio per scopo di denaro. Adesso sono due le vittime e una di queste non era prevista. Il nostro povero protagonista ha confermato il “Corollario dell'esperienza” di Kelly [2004]: “Il sistema costruttivo di una persona varia a seconda di come, di volta in volta, essa costruisce la replica degli eventi” Kelly sostiene che “poiché l'obiettivo dei processi psicologici è l'anticipazione degli eventi, ne consegue che il continuo rivelarsi degli eventi sollecita la persona a porre nuove costruzioni su di essi, ogniqualvolta accada qualcosa di inaspettato” [ibidem]. La realtà oggettiva e unica non esiste, ma esistono tante realtà quanti tutti gli esseri umani nel mondo. Ognuno vive seguendo ciò che ha costruito. Se esistesse solo un'unica realtà si verificherebbe una condizione perfetta di vita, ma, (s)fortunatamente, non è così. Quando due o più realtà si incrociano può verificarsi lo scontro tra riferimenti personali differenti causando la nascita di un sintomo.

Nessun commento:

Posta un commento